XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 28 Settembre 2025

Lc 16,19-31 Il tema è caro a Luca: il povero seduto alla nostra porta è il Cristo che ci salva. La parabola presenta i due estremi della società: da un lato la ricchezza aggressiva, l’accumulo del capitale; dall’altro la povertà senza diritti né protezione. Siamo di fronte allo specchio fedele di ciò che accadeva al tempo di Gesù e di Luca, che succede anche oggi. Soltanto alla luce della morte si disintegra l’ideologia del potere. Il ricco, che non ha un nome, vede Lazzaro nel seno di Abramo, scopre che il povero che ha tenuto fuori dalla sua porta, e Continua a leggere →

GLI ARCANGELI

La Sacra Scrittura e la tradizione della Chiesa ci lasciano scorgere due aspetti. Da una parte, l’angelo è una creatura che sta davanti a Dio, orientata con l’intero suo essere verso Dio. Tutti e tre i nomi degli Arcangeli finiscono con la parola “El”, che significa “Dio”. Dio è iscritto nei loro nomi, nella loro natura. La loro vera natura è l’esistenza in vista di Lui e per Lui. Proprio così si spiega anche il secondo aspetto che caratterizza gli angeli: essi sono messaggeri di Dio. Portano Dio agli uomini, aprono il cielo e così aprono la terra. Proprio perché Continua a leggere →

L’ARCANGELO MICHELE

L’arcangelo Michele lo incontriamo nella Sacra Scrittura soprattutto nel Libro di Daniele, nella Lettera dell’Apostolo San Giuda Taddeo e nell’Apocalisse. Di questo Arcangelo si rendono evidenti in questi testi due funzioni. Egli difende la causa dell’unicità di Dio contro la presunzione del drago, del “serpente antico”, come dice Giovanni. È il continuo tentativo del serpente di far credere agli uomini che Dio deve scomparire, affinché essi possano diventare grandi; che Dio ci ostacola nella nostra libertà e che perciò noi dobbiamo sbarazzarci di Lui. Ma il drago non accusa solo Dio. L’Apocalisse lo chiama anche «l’accusatore dei nostri fratelli, colui Continua a leggere →

L’ARCANGELO GABRIELE

Incontriamo l’arcangelo Gabriele soprattutto nel prezioso racconto dell’annuncio a Maria dell’incarnazione di Dio, come ce lo riferisce san Luca (1,26-38). Gabriele è il messaggero dell’incarnazione di Dio. Egli bussa alla porta di Maria e, per suo tramite, Dio stesso chiede a Maria il suo “si” alla proposta di diventare la Madre del Redentore: di dare la sua carne umana al Verbo eterno di Dio, al Figlio di Dio. Ripetutamente il Signore bussa alle porte del cuore umano. Nell’Apocalisse dice all’”angelo” della Chiesa di Laodicea e, attraverso di lui, agli uomini di tutti i tempi: «Ecco, sto alla porta e busso. Continua a leggere →

L’ARCANGELO RAFFAELE

San Raffaele ci viene presentato soprattutto nel libro di Tobia come l’angelo a cui è affidata la mansione di guarire. Quando Gesù invia i suoi discepoli in missione, al compito dell’annuncio del Vangelo viene sempre collegato anche quello di guarire. Il buon Samaritano, accogliendo e guarendo la persona ferita giacente al margine della strada, diventa senza parole un testimone dell’amore di Dio. Quest’uomo ferito, bisognoso di essere guarito, siamo tutti noi. Annunciare il Vangelo, significa già di per sé guarire, perché l’uomo necessita soprattutto della verità e dell’amore. Dell’Arcangelo Raffaele si riferiscono nel libro di Tobia due compiti emblematici di Continua a leggere →

XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 21 Settembre 2025

Lc 16,1-13 Questo brano del Vangelo di Luca ci pone alcune domande: quali sono le vere ricchezze? Come distinguere i beni materiali da quelli spirituali? A parole la risposta può essere facile, molto più ardua è quella che diciamo con il nostro comportamento quotidiano. L’amministratore, travolto dalla cupidigia, amministra a proprio vantaggio i beni che gli sono stati affidati, senza accorgersi che la sua avidità lo rende schiavo di quella ricchezza. Solo davanti al rimprovero del padrone si rende conto del suo agire e restituisce il maltolto ai poveri. Quante volte sappiamo rinunciare in favore di altri? Siamo veramente certi Continua a leggere →

SAN PIO DA PIETRELCINA

Francesco Forgione nacque a Pietrelcina, in provincia di Benevento, il 25 maggio 1887. Figlio di poveri ma devoti contadini, proprio grazie all’esempio dei suoi genitori, fin da piccolo assimilò i solidi principi di una fede semplice ma pro-fonda, sostenuta dalla quotidiana preghiera del rosario. I| 22 gennaio 1903, a sedici anni, entrò in convento e da francescano cappuccino prese il nome di fra Pio da Pietrelcina. Divenne sacerdote sette anni dopo, il 10 agosto 1910. Avrebbe voluto partire missionario, ma le sue incerte condizioni di salute non glielo consentirono. Nel 1916 i superiori, per fargli respirare un’aria più salubre, lo Continua a leggere →

MARIA MODELLO DI SANTITÀ

Come abbiamo visto, la santità di Maria differisce dalla nostra santità perché il suo cammino personale è diverso da quello di chiunque, ma è identica alla nostra santità nella sostanza. Maria ci dimostra che anche la nostra libertà, come la sua, può decidersi definitivamente e totalmente per Dio. Come lei ha vissuto il suo itinerario spirituale, anche noi possiamo fare altrettanto e diventare santi come lei, anche se in modo diverso. Data l’assoluta particolarità della condizione di Maria, la sua santità acquista un valore speciale rispetto a quella degli altri santi. Questi infatti hanno saputo diventare santi nella condizione umana Continua a leggere →

L’ANIMA DELLA SANTITÀ

Qual è l’anima della santità? «Gesù ha spiegato con tutta semplicità che cos’è essere santi, e lo ha fatto quando ci ha lasciato le Beatitudini (Cfr. Mt 5,3-12; Lc 6,20-23). Esse sono come la carta d’identità del cristiano. Così, se qualcuno di noi si pone la domanda: “Come si fa per arrivare ad essere un buon cristiano?”, la risposta e semplice: è necessario fare, ognuno a suo modo, quello che dice Gesù nel discorso delle Beatitudini. In esse si delinea il volto del Maestro, che siamo chiamati a far trasparire nella quotidianità della nostra vita. La parola “felice” o “beato” Continua a leggere →

CARITÀ

“Il pane che a voi sopravvivenza, è il pane dell’affamato; la tunica appesa al vostro armadio, è la tunica di colui che è nudo; le scarpe che voi non portale, sono le scarpe di chi e scalzo; il denaro che tenete nascosto, è il denaro del povero le opere di carità che voi non compite, sono altrettante ingiustizie che voi commettere.” S. BASILIO