Assorto
col volto scavato da lunga meditazione,
schivo
come eremita austero
quasi a disagio con la vita
esci
silenzioso dalla clausura
della tua solitudine.
Stai alla finestra
spiando:
infrangi
muri di freddo mutismo,
spezzi
immense dighe di indifferenza,
abbatti
barriere spinose d’egoismo.
Nel tuo cuore,
eremo di vita d’una terra feconda,
germoglia luminosa
la pianta della speranza.