Introduzione: Nel 2013, dopo i primi mesi di pontificato, Papa Francesco successore di Pietro aveva scritto la sua prima Lettera Apostolica programmatica: Evangelii gaudium sull’ annuncio del Vangelo nel mondo di oggi. In  quel documento e in altre occasioni, il Papa ha ripetuto con insistenza che il protagonista della missione evangelizzatrice è lo Spirito Santo. Ha detto inoltre che evangelizzare non significa fare proselitismo, ma la Chiesa cresce per attrazione e per Testimonianza, pertanto il dinamismo di ogni opera apostolica è solo una forma di gratitudine per la gioia di avere incontrato Gesù Cristo ed essere stati abbracciati da lui.

Missionario mancato: il sogno giapponese del giovane Bergoglio

“Sono entrato nei Gesuiti perché mi colpiva la loro vocazione missionaria, il loro andare sempre verso le frontiere. Ma ho sempre sentito che annunciare Gesù e il Suo Vangelo, comporta sempre uscire e mettersi in cammino. Quando sono diventato vescovo, ho visto anche sacerdoti in crisi che hanno visto salvato il proprio sacerdozio quando sono andati in terra di missione: essi pensavano di andare a portare Cristo, e invece erano loro che, in quei luoghi, venivano riafferrati e salvati da Cristo. Juan Ignacio Lièbana in un suo libro scriveva: Sono arrivato qui pensando di costruire io una casa a Dio e di essere il suo eroico e generoso missionario, e invece è Lui che mi sta costruendo la mia casa, che porterà a me il Suo messaggio di salvezza!”

Cristo ci previene sempre

E la Chiesa in uscita non esce mai da sola.

“Chiesa in uscita non è un’ espressione alla moda che mi sono inventato io. E’ il comando di Gesù che nel Vangelo di Marco ci viene ricordato, di andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo ad ogni creatura. Se la Chiesa non esce, si corrompe e si snatura. Diventa un’altra cosa.. Nella missione di annunciare il Vangelo, tu ti muovi perché lo Spirito Santo ti spinge e ti porta, e quando tu arrivi, ti accorgi che Lui è arrivato prima di te, per prepararti il cammino, ed è già all’ opera!