Le prime tre invocazioni di questa preghiera hanno al centro il “tu” di Dio Padre, le altre quattro hanno al centro il “noi” e le nostre necessità umane. Nella prima parte Gesù ci fa entrare nei suoi desideri, tutti rivolti al Padre :”sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà”; nella seconda è Lui che entra in noi e si fa interprete dei nostri bisogni: il pane quotidiano, il perdono dei peccati, l’aiuto nella tentazione e la liberazione dal male.
Qui sta la matrice di ogni preghiera cristiana che è sempre fatta da una parte di contemplazione di Dio, del suo mistero, bellezza e bontà, dall’altra di sincera e coraggiosa richiesta di quello che ci serve per vivere e vivere bene.
Così, nella sua semplicità il Padre nostro educa chi lo prega a non moltiplicare parole vane, perché il Padre sa di che cosa abbiamo realmente bisogno prima ancora che glielo chiediamo.
“Signore, Tu sai tutto, non c’è nemmeno bisogno che ti racconti il mio dolore, Ti chiedo solo che Tu stia accanto a me: sei Tu la mia speranza”. E la fiducia in Dio Padre, ci fa chiedere ciò di cui abbiamo bisogno senza affanno e senza agitazione.
La supplica che il suo nome sia santificato in noi, nella nostra famiglia, nella nostra comunità, nel mondo intero sta a significare che è Dio che santifica, che ci trasforma con il suo amore, ma nello stesso tempo siamo noi che , con la nostra testimonianza, manifestiamo la santità di Dio nel mondo, La santità di Dio deve rispecchiarsi nelle nostre azioni, nella nostra vita.
La preghiera scaccia ogni timore .Il Padre ci ama, il Figlio alza le braccia e così il male non può nuocerci: è arrivato l’uomo forte che prende possesso della nostra casa interiore e se lo spirito è dentro di me, il male ha paura. E questo è bello.
VENGA IL TUO REGNO
Dopo aver pregato perché il suo nome sia santificato, il credente esprime il desiderio che si affretti la venuta del suo Regno.
I segni della venuta del suo regno sono tanti e molteplici e positivi. Gesù inizia il suo ministero prendendosi cura degli ammalati, sia nel corpo che nello spirito, di coloro che vivevano un’esclusione sociale come i lebbrosi e dei peccatori guardati con disprezzo da tutti e Gesù stesso indica questi segni, i segni del Regno di Dio: ”I ciechi riacquistano la vista,, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono e ai poveri è annunciato il Vangelo”
Gesù è venuto; però il mondo è segnato ancora dal peccato, popolato da gente che soffre, da persone che non si riconciliano e non perdonano, da guerre e da tante forme di sfruttamento e di violenza.
Ed è proprio in queste situazioni che il cristiano grida :”Venga il tuo regno! Che è come dire: ”Padre, abbiamo bisogno di Te, sii Tu in mezzo a noi!!!”
A volte ci domandiamo perché questo regno si realizza così lentamente. Ma non è con la forza che si instaura il regno nel mondo ma con la mitezza. E’ come il lievito che si impasta con la farina e scompare ma fa lievitare la pasta o come il chicco di grano che, sotterrato, cresce e germoglia…..Seminiamo questa parola in mezzo ai nostri peccati e ai nostri fallimenti. Regaliamola alle persone sconfitte e piegate dalla vita, a coloro che hanno lottato per la giustizia, a tutti i martiri della storia, a chi ha combattuto per niente e che in questo mondo domina sempre il male .”Vieni, Signore Gesù! E Lui risponderà :”Si, vengo e vengo presto!!”