ANNUNCIARE GESÙ: PRIMA L’ INCONTRO, POI LE PAROLE
Annunciare il Vangelo vuol dire consegnare in parole sobrie e precise, la testimonianza stessa di Cristo, dando agli altri le ragioni della propria speranza che, però passa attraverso lo scandalo e stoltezza della Croce: Nell’ esperienza comune ad esempio, si rimane colpiti dall’ incontro con una persona se questa stupisce per i gesti e le parole che rivelano Cristo. Anche il bambino per prima cosa conosce i gesti d’ amore dei suoi genitori, poi impara a conoscere i loro nomi. L’ amore agito, incarnato viene prima delle parole che l’ annunciano, ( ecco perché “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Chi conosce Gesù conosce l’ amore vero, che è oblazione totale, dono incondizionato [n.d.r])
NON AGGIUNGERE PESI
Un altro tratto distintivo che connota lo stato di missione è quello di fare da “facilitatori” non da controllori della fede. I parroci delle comunità ecclesiali di Buenos Aires (Argentina), avevano messo in campo tante iniziative per rendere più facile l’ accesso al Battesimo, concedendolo anche a figli di coppie sposate solo civilmente, a figli di ragazze madri, a figli di divorziati risposati. Nel Memorandum della diocesi, infatti, c’ era scritto che l’ iniziativa del Battesimo viene da Dio che ispira i genitori cristiani a chiederlo per i propri figli. I sacramenti sono gesti del Signore non sono proprietà di preti e vescovi. In Argentina ci sono tanti piccoli paesi o villaggi difficili da raggiungere, così in quei posti c’è un laico o una laica che battezzano i bambini quando nascono, in attesa che venga il prete per completare la celebrazione con l’ olio santo. Quei laici, in virtù del solo battesimo, hanno svolto la loro missione apostolica.