La Sposa di Cristo e i suoi gioielli.
I martiri e i santi
Negli ultimi due millenni i popoli che hanno ricevuto la grazia della fede, l’ hanno fatta fiorire nelle loro vita quotidiana secondo le proprie modalità culturali. Il cristianesimo non dispone di un solo modello culturale, il Cristianesimo porterà anche il volto delle tante culture e dei tanti popoli in cui è accolto e radicato, così, assumendo i valori delle differenti culture, diventa “Sponsa ornata monilibus suis”, sposa che si adorna con i suoi gioielli di cui parla il profeta Isaia. La varietà delle culture rappresenta appunto una ricchezza che, però, essendo un prodotto dell’ uomo, diceva san Giovanni Paolo II, è segnata dal peccato e, perciò deve essere purificata, elevata e perfezionata.
Il martirio è la massima espressione del riconoscimento e della testimonianza resa a Cristo. Penso sempre ai fratelli copti trucidati in Egitto che pronunciavano sottovoce il nome di Gesù mentre venivano decapitati. Penso alle suore di Madre Teresa uccise in Yemen, mentre accudivano pazienti musulmani, indossando il grembiule del servizio. Sono tutti vincitori, questi martiri, non delle vittime. Un missionario mi ha detto che molti di loro perdono la memoria e non ricordano più niente del bene che hanno fatto, ma,” non ha importanza- diceva- perché il Signore questo lo ricorda molto bene.”
Da persona a persona
Bisogna stare attenti che la Missione non diventi una forma di colonizzazione ideologica. La missione è un contatto umano, è la testimonianza di tanti uomini e donne che dicono : io conosco Gesù e vorrei farlo conoscere a te, riponendo la propria speranza nel Signore e non nelle strategie organizzate o nella distribuzione di aiuti. Nella Chiesa antica il maggior numero di adesioni alla Fede, non fu il risultato di un’ attività pianificata, ma il frutto della prova della fede che si rendeva visibile nella vita dei Cristiani, che dava testimonianza con la vita . Ma per annunciare il Vangelo occorre stare, rimanere nei luoghi e con le persone che il Signore ci fa incontrare, imparando a camminare con il loro passo.
In missione con Gesù
I missionari morti in terra di missione sono stati piantati in quella terra come semi, perché i veri missionari non sono solo degli inviati, non solo degli intermediari, ma vanno in Missione con Gesù, camminano con Lui perché è Gesù che, non solo invia, ma anche accompagna il loro cammino, si fa loro compagno di viaggio…..”Non temete: io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del tempo!”