La scorsa settimana abbiamo considerato il mistero della SS. Trinità e la riflessione ci ha condotto fino all’Eucarestia che, in questa domenica, adoriamo e contempliamo nella solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo. Dio, pienezza di vita e di amore, non è solitudine infinita, ma esuberanza di dono.
Non rimane lontano e inaccessibile: grazie all’incarnazione del Verbo, entra nella storia umana, vi si coinvolge totalmente, assume fino in fondo la nostra condizione per salvarci con la sua morte e risurrezione.
Grazie al sacramento dell’Eucarestia la salvezza si rende attuale per noi, oggi, qui e ora. Nella santa Messa infatti, siamo anche noi presenti sul Calvario, diventiamo contemporanei dell’evento della Croce di Cristo e, per lui, con lui e in lui, risorgiamo a vita nuova, siamo redenti.
Nell’Eucarestia Cristo è presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità. Quando riceviamo l’Ostia santa, Dio-Amore entra in noi, ci assimila e ci trasforma in lui.
Di fronte a una realtà tanto grande, la Venerabile Madre M. Caterina Lavizzari (†1931) esclamava convinta: “Gesù-Ostia, nostro Paradiso in terra”. Parole che sono espressione, più che della dottrina, di un cuore innamorato di Dio, e che sintetizzano mirabilmente il legame inscindibile tra il mistero trinitario e quello eucaristico.
Che cosa è il Paradiso se non la vita divina, ossia la vita trinitaria? Che bello se avessimo questa persuasione di fede ogni volta che ci accostiamo al banchetto eucaristico!
Il desiderio di giungere in Paradiso, all’incontro pieno con Dio, ci aiuti ad affrontare la quotidianità riconoscendo e adorando nei nostri cuori la SS. Trinità. Nutrendoci assiduamente del Corpo e Sangue di Cristo cresceremo di giorno in giorno in questa comunione di amore.
Benedettine del SS. Sacramento