BEATO TERESIO OLIVELLI – Ribelle per amore

Dalla forzata adesione al fascismo alla lotta per la liberazione, dalla laurea in Giurisprudenza, alla scelta di lasciare tutto per condividere la drammatica sorte degli alpini nella campagna di Russia: l’itinerario di Teresio Olivelli, nato a Bellagio (Como) nel 1916, è costellato di scelte radicali . 

Formatosi nell’Azione Cattolica, si distingue per la fede profonda e una spiccata generosità, che esercita nella San Vincenzo. Laureatosi nel 1938, la tragedia della seconda guerra mondiale incombe. 

Nel 1940, nominato ufficiale degli alpini, chiede di andare volontario in Russia. Sopravvissuto alla tragica ritirata, dopo aver sperimentato l’impossibilità di “convertire” il fascismo, Teresio fa la sua scelta. 

Il 9 settembre 1943, essendosi rifiutato di collaborare con i nazifascisti, viene deportato in Austria; riesce a fuggire e diventa una colonna della Resistenza cattolica. 

Fonda il giornale clandestino “Il Ribelle”, si spende per i più poveri, scrive la preghiera “Signore, facci liberi”, poi divenuta celebre. Di nuovo arrestato, finisce nei Lager di Flossenbürg a Hersbruck, dove viene torturato dalle SS. Proprio per difendere un compagno, subisce un colpo allo stomaco che lo porta alla morte il 17 gennaio 1945. Riconosciuto martire è stato proclamato beato il 3 febbraio 2018.