Pietà di me, Signore, sono sfinito!
Questo salmo è entrato nella tradizione cristiana anche come il primo dei sette salmi penitenziali.
Colui che prega si sente sfinito, tutto l’organismo è sconvolto.
La sua preghiera sgorga spontanea e si trasforma in un grido lanciato verso Dio.
Spesso colui che soffre sente Dio indifferente e distante; ma nello stesso tempo nutre fiducia e speranza.
Colui che prega nutre la certezza che Dio romperà il suo silenzio ed accoglierà il grido di chi soffre. Il salmista così conclude “Tu, Signore, vedi ogni dolore ed ogni affanno, lo guardi e lo prendi nelle tue mani “.