A te grido, Signore, mia roccia, non restare muto davanti a me…
Il salmista attende che Dio con la sua parola intervenga e spezzi l’arroganza dell’ingiustizia.
A lui solo affida il giudizio contro quelle persone che lo perseguitano e lo minacciano di mote…
Dio si manifesti difensore delle vittime dell’ingiustizia e dell’oppressione. Ci colpisce all’inizio il grido dell’orante e nello stesso tempo il silenzio di Dio che sembra indifferente ai problemi dell’uomo.
Ma all’improvviso Dio interviene con la sua parola perché lui solo sa leggere i cuori degli uomini e le realtà più nascoste, è giusto e misericordioso e sa dosare giustizia e perdono.
Allora la bocca dell’orante si riempie di gioia e di gratitudine verso l’eterno.