I DOMENICA DÌ QUARESIMA – 26 Febbraio 2023

Dal Vangelo secondo Matteo 4,1-11 Mt 4,1-11

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà

ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Subito dopo il battesimo, inizio della missione di Gesù, lo Spirito stesso e lo conduce nel deserto. È un richiamo ideale all’Esodo del popolo di Israele e alla vicenda di Mosè. Nel Vangelo di Matteo, infatti, Gesù è presentato come il nuovo Mosè, compimento delle promesse veterotestamentarie. Anche le tentazioni e il numero dei giorni (40) ci riportano alla fatica di Israele nel cammino esodale. Questo brano, tuttavia, non è da leggere solo come un evento unico, ma come “un’introduzione” alla vita di Gesù sottoposta a queste tentazioni nell’arco degli anni. Interessante notare anche come solo qui appaia il diavolo, unico richiamo in tutto il Vangelo, personaggio ambiguo,

presentato non tanto come oppositore di Dio, ma quasi come interprete del suo  progetto messianico. Ed è citando le scritture che cerca d sedurre Gesù, di farlo aderire a un diverso progetto. Tentazioni simili a quelle del popolo di Israele, simili a quelle che ogni uomo incontra nel suo cammino umano. Le tentazioni, infatti, sono presenti nella vita di ogni uomo che cerca di vivere autenticamente, realmente il Vangelo. Esse possono diventare anche, invece che un ostacolo, un’occasione di riscoperta del progetto iniziale. L’uomo vede così i suoi limiti e insieme la sua forza, e può percorrere il cammino difficile ed entusiasmante della libertà, come è avvenuto per il popolo di Israele. Solo, infatti, chi riesce a liberarsi dalle seduzioni del potere e del facile successo, può trovare la strada della vera libertà interiore. Gesù trova sempre nella Parola delle Scritture la risposta per vincere la tentazione e la sfida: «La tua Parola Signore è lampada ai miei passi». È nella Parola, accolta nella fede, che l’uomo è reso capace di discernere e seguire l’autentico progetto di Dio.