Nel giugno scorso è stata pubblicata una lettera apostolica sulla formazione liturgia del popolo di Dio avente come oggetto alcune riflessioni sulla liturgia, dimensione fondamentale per la vita della Chiesa.
Infatti contemplare la bellezza e la verità del celebrare significa meditare il mistero di Dio in Gesù Cristo attraverso le modalità stesse con le quali il mistero si manifesta tramite le parole e segni delle celebrazioni.
La liturgia della Chiesa si fa umile serva della bellezza di Cristo e della verità del Vangelo.
Essa diventa via evangelica perché è esperienza di incontro, ascolto e invito alla conversione. In particolare, la liturgia eucaristica costituisce il “mistero della nostra fede”, sorgente di ogni sequela del Signore.
La prima base è la partecipazione dei fedeli al mistero celebrato perché le azioni liturgiche sono azioni della Chiesa, “sacramento di unità” (Sc 26). Soggetto della celebrazione è la Trinità santa in comunione con la quale i fedeli formano il corpo vivente di Cristo.
La seconda è la centralità del mistero di Cristo crocifisso, risorto e veniente. Questo chiede ad ogni battezzato di compiere un cammino di fedeltà alla propria vocazione, partecipando alla vita ecclesiale, celebrando i sacramenti, sperimentando la fraternità.
La terza via evangelica è costituita dalla preghiera, in particolare dall’eucarestia.
Nell’eucarestia ogni discepolo apprende a conformarsi in tutto al suo Signore, imparando l’arte di servire e di donarsi nel suo nome.