L’alternarsi del giorno e della notte segnava una volta la vita delle persone e delle comunità, determinava il ritmo di lavoro e di riposo.
Ci sono ancora posti del mondo dove la vita ha questo ritmo, dove il sole e la luna rimangono l’unica fonte di luce.
La luce è fondamentale per la vita degli esseri viventi.
La liturgia ci propone il segno tenebra-luce.
Le tenebre ci mettono tristezza e fanno paura, mentre la luce è segno del Cristo che trionfa sulla morte. San Giovanni nel prologo del suo Vangelo ci fa contemplare questo mistero: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini, la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta”.
(Gv 1,5-6)
Nella Veglia pasquale si celebra la notte in cui Cristo è risorto. La liturgia inizia con la benedizione del fuoco, la fiamma deve essere tale da dissipare veramente le tenebre ed illuminare la notte. Dal fuoco benedetto si accende il cero pasquale, segno di Cristo risorto, luce del mondo.