Il Vangelo (Mt 21,1-11) descrive Gesù che scende dal monte degli Ulivi in groppa ad un puledro di asino: sottolinea l’entusiasmo dei discepoli che fanno compagnia al Maestro con gioiose acclamazioni, a questo si uniscono i ragazzi e i giovani della città di Gerusalemme.
Le persone elevano il grido “Osanna” con le palme in mano davanti a Gesù, nel quale vedono “colui che viene nel nome del Signore.”
Gesù non è infatti un venditore di fumo, è invece il Messia, con una caratteristica concreta del servo di Dio e dell’uomo che va alla passione; è il grande Paziente del dolore umano.
Gesù ha sempre parlato della strada della passione e della croce. Per seguire anche noi Gesù, dobbiamo avere la pazienza di sopportare la nostra croce: di non rifiutarla, ma, guardando Lui, accettarla e portarla, giorno per giorno.
Gesù continua ad essere presente in tanti nostri fratelli e sorelle che patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro troppo pesante, soffrono per i drammi familiari, soffrono per le malattie… Gesù è in ciascuno di loro e ci chiede di essere riconosciuto, di essere amato.
Oggi siamo chiamati a scegliere tra il vivere solo per noi stessi o il dolore per la cosa più grande, attirati dalla forza di gravità di Dio, che ci rende veri, ci eleva, ci dona la vera libertà.