Sono tanti, i poveri Troppi. La loro povertà ha volti e nomi diversi: da quella materiale a quella spirituale.
Dalla mancanza di pane, vestiti, casa, lavoro, salute, alla mancanza di amore, di certezze, di senso, di ideali e di valori.
Alcuni li incontriamo con facilità e dovunque, altri, forse quelli più bisognosi non sappiamo dove sono: hanno troppo vergogna per lasciarsi riconoscere, non vogliano manifestare le loro necessità, chiedere aiuto.
Ci sono poi dei poveri relegati nella loro solitudine per l’età, la malattia, la necessaria dipendenza da altri.
Possiamo ignorare questa grossa fetta di umanità ferita? Possiamo come il ricco epulone, goderci la vita senza dare attenzione al povero Lazzaro che “giace alla nostra porta, coperto di piaghe?” (Lc 15,19).
Possiamo comportarci come Caino, che si scusa con Dio dicendo di non essere lui il guardiano di suo fratello? (Gen 4,9)
Ci è lecito tenerci il guardaroba pieno di vestiti, mentre tanti fratelli e sorelle non sanno come difendersi dal freddo e dal caldo?
Oggi ci sono tanti che sprecano mentre altri muoiono di fame.
Alla fine della vita saremo giudicati sull’amore!
G. COSTANZO