Parlando ai cristiani, l’apostolo Paolo parte da un avvenimento che è stato sperimentato da alcune persone e che riassume in quanto modo: Gesù è morto per i nostri peccati, fu sepolto, e il terzo giorno è risorto ed è apparso a Pietro ed ai Dodici. (1car. 15,3-5)
Questo è il fatto: è morto, è sepolto, è risorto ed è apparso. Cioè, Gesù è vivo! Questo è il cuore del messaggio cristiano. Paolo insiste sul fatto che Gesù è risuscitato dalla morte.
Accettare che Cristo è morto, ed è morto crocifisso, non è un atto di fede, è un fatto storico. Invece credere che è risorto sì. La nostra fede nasce il mattino di Pasqua. Nelle sue lettere e negli Alti Paolo ci descrive il suo incontro con Gesù Risorto, sulla via di Damasco. Lì non ci fu soltanto un uomo che cadde a terra: ma una persona coinvolta in un evento che gli avrebbe cambiato la vita. E il persecutore diventa un apostolo, perché? Perché ha incontrato Gesù Cristo risorto! Il cristianesimo è allora grazia, è sorpresa, e per questo presuppone un cuore capace di meraviglia. Essere cristiani significa partire dall’amore di Dio per noi che ha sconfitto la morte!