Ci sono continenti che nuotano nell’abbondanza ed altri che vivono e muoiono negli stenti.
Senza andare lontano, cosa accade in tanti banchetti in occasione di matrimoni, cresime e festini vari?
Quanto cibo viene non consumato e poi buttato? Quanto denaro sprecato e quanti poveri a stomaco vuoto?
Purtroppo non avvertiamo il contrasto tra l’amore che dovremmo esercitare e l’egoismo dei nostri comportamenti?
Gesù ci ha detto che ci riconosceranno come suoi discepoli dall’amore vicendevole: c’è forse una stridente contraddizione tra le sue consegne e la nostra condotta? Come può il Signore essere contento di noi se noi rendiamo oppresso il povero con cui Lui si è identificato? (Mt 25,40)
Come possiamo dire di amare Dio se non amiamo il fratello che è accanto a noi?
Come sarebbe bello se tra i nostri invitati a pranzo ci fosse di tanto in tanto qualche povero.
È vero che oggi un piatto di pasta forse non manca a nessuno, ma un “piatto” di affetto manca possibilmente a tanti.
Intraprendiamo la strada della conversione del cuore e forse nel mondo qualcosa cambierà, imboccando la strada della condivisione e solidarietà.
G. COSTANZO