Nell’attuale clima culturale, parlare di santità sembra una esagerazione. Più volentieri parliamo di personalità, di dignità, di realizzazione di sé… La santità è ritenuta intimismo, bigottismo, evasione dal mondo… Paradossalmente la vera realizzazione di sé è proprio la santità, perché essa è la pienezza della vita cristiana, è il compimento del disegno d’amore di Dio, che ci vuole felici, come lo è Lui: “Siate santi, perché io … sono santo ( Lev. 11,44)
Il vero fallimento della nostra vita è il mancato raggiungimento della santità.
Se c’è una cosa di cui rattristarci, è quella di non essere santi: di non aver corrisposto alle attese di Dio e di aver vanificato il suo progetto e la sua grazia. Un’anima che si eleva, è stato detto, eleva il mondo intero.
Ha scritto Simone Weil: “Oggi occorre la genialità della santità: il momento attuale esige una santità nuova. Il mondo ha bisogno di santi di genio”. E Papa Giovanni Paolo II: “I santi salvano la chiesa dalla mediocrità, la riformano per contagio e la conducono verso ciò che deve essere”. Non ci manca l’aiuto e l’incoraggiamento di coloro che hanno raggiunto la meta essi brillano come stelle nel cielo.
Per questo li veneriamo, li amiamo e ci sforziamo di imitarli. Essi ci insegnano che diventare santi è possibile.