Nei Vangeli Gesù rivolge ai suoi discepoli diversi discorsi sull’amore partendo da quello dell’amore per Dio e poi per il prossimo.
In quello dell’ultima Cena Gesù parla di totalità dell’amore, capace di infrangere ogni barriera etnica e culturale e di abbracciare anche il nemico. (Matteo 5,43-45) Nei suoi scritti San Giovanni abbandona il termine greco eros e ne adotta uno più ampio agape, donazione, di sé in una maniera disinteressata. Il Cristo crocifisso è, dunque, un vessillo d’amore piantato nel cuore della storia, verso il quale deve fissarsi lo sguardo dell’umanità.
Nel cielo spirituale dell’apostolo Giovanni due sono le stelle che si accendono: la fede e l’amore.
Nella prima ai Corinzi al capitolo 13 l’apostolo Paolo ci propone l’inno all’agape.