DON LORENZO MILANI A BARBIANA – 2ª parte

Da sacerdote venne inviato sulle montagne dove avevano operato i partigiani durante la Resistenza. Da quelle cime scesero le brigate per liberare Firenze l’11 agosto 1944.

Era il 7 dicembre 1954 quando giunse a Barbiana, una piccola chiesa isolata, buia ed umida, nessuna casa intorno, una canonica malmessa. Don Milani obbedì al Vescovo e in quella nuova realtà imparò a badare ai conigli, a camminare col bastone sui sassi ed amava ripetere che la grandezza di una vita non si misura dalla grandezza del luogo in cui si è svolta, ma da tutte le altre cose.

A Barbiana Don Lorenzo assaggia la vera povertà, tocca con mano l’emarginazione di essere poveri, con loro costruisce strade ed acquedotti. Lì costruisce la scuola dove vede rifiorire di minuto in minuto i ragazzi, i giovani, gli adulti. Non dimentichiamo i suoi scritti:

“Cari ragazzi ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto”.