“Perdona l’offesa del tuo prossimo e ti saranno rimessi i peccati”
(Siracide 28); “il Signore perdona tutte le colpe, non ci tratta secondo i nostri peccati…” (Salmo 102); “così il Padre vostro celeste farà se non perdonerete di cuore al vostro fratello” (Mt 18); “rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Padre nostro).
In queste espressioni c’è il filo conduttore della nostra riflessione.
Il rancore nei confronti degli altri è come uno schermo che interrompe anche il dialogo con Dio. Se tu perdoni al fratello, anche Dio ti perdona; se tu sei implacabile, anche Dio lo sarà con te.
Alcuni testi biblici sottolineavano che si poteva perdonare due, tre volte. Pietro immaginava un perdono fino a sette volte.
Gesù invece esige dai suoi discepoli il perdono illimitato, espresso attraverso la cifra “settanta volte sette”.
Questo perdono dato al fratello, ha una radice profonda: noi siamo stati per primi perdonati da Dio.
Sant’Agostino diceva: “Perdonati, perdoniamo”!
G. RAVASI