Quando meditiamo attentamente il vangelo scopriamo che Gesù di Nazareth denuncia soprusi, violenze, ipoerisie… la costituzione traduce tutto questo con l’uguale dignità delle persone ed il loro diritto a vivere in pace e giustizia.
La nostra educazione ed il nostro impegno attingano sempre a questo impasto di terra e cielo, di trascendenza e immanenza, di spiritualità e impegno orizzontale come difesa e promozione del bene comune.
Chi ha scritto la Costituzione, promulgata 75 anni or sono ce l’ha consegnata come “un patto di amicizia e di fraternità” di cui essere “custodi e realizzatori”.
Purtroppo l’Italia è diventata ostaggio di nemici che si chiamano corruzione e mafie, disgregazione sociale e devastazione ambientale, sete e abuso di potere.
Una prima responsabilità è quella di essere cittadini a tempo pieno, partecipi e coraggiosi.
Bisogna conoscere gli articoli della Costituzione metterli in pratica nella vita di ogni giorno, individuale e sociale, privata e pubblica.
Trasformarli in cultura, in modo d’essere.
E la Chiesa deve essere la prima a dare l’esempio di vivere povera tra i poveri e per i poveri – chiesa in uscita –