Dal Vangelo secondo Luca Lc 1,26-38
“Io non sono libero solamente per il fatto di esplicare la mia spontaneità, ma divengo libero se indirizzo questa spontaneità nel senso di una liberazione, cioè di una personalizzazione del mondo e di me stesso” (Mounier).
Ogni possibilità di scelta e realizzazione si gioca all’interno della storia. Se si aderisce troppo alla storia, vi è il rischio di togliere all’ordinario umano quello slancio di infinito, quell’apertura al Totalmente Altro che frantuma ogni conformismo. La mia libertà non “scaturisce” semplicemente: è chiamata. E Maria ne rappresenta la realizzazione massima. Nella mia vita sento il rischio di ridurre il centro di gravità della mia libertà all’atto della scelta. Questo lavoro o l’altro, la famiglia o gli amici? Ma questo è una libertà senza respiro. In Maria vi è una testimonianza bellissima. Libertà significa sapere aderire. Maria, interrogata dalla presenza dell’angelo, è sensibile all’appello della vita e salva l’umanità: Maria risponde. Si affida a un bene infinito, capace di definire in senso massimo l’essere creatura. Si affida con timori legittimi: “come avverrà questo? non conosco uomo”. Ma ha una capacità d’amore e un’umiltà entusiasmante: “Ecco la serva del Signore”. Farsi servi. Da adolescenti questa prospettiva ci irrigidisce. Perché con l’orgoglio tra le meningi si percepisce come un insulto alla dignità. E invece è la forma più alta d’amore. Solo attraverso un’adesione forte, unica, personale all’amore di croce, la libertà acquisisce un senso pieno, radicale. Non una distanza, un’assenza di legami o impegni. Non la dicotomica decisione impantanati a un bivio, ma un’unicità di vita che, aperta all’amore di Dio, si realizzerà in un legame profondo alla storia. E all’altro. Una storia comunitaria. Nella vita ci sono persone capaci, come Maria, che spalancano le porte a Cristo. E grazie a questo atto di fede, amore, incoscienza, fragilità, indirizzano ogni scelta verso una coerenza di fondo sorretta da una fiducia incrollabile. Ma non sempre quell’affidarsi di Maria ci riesce a parlare. Siamo lontani da quel frammento di libertà edificata dell’Amore che grandi persone ci hanno testimoniato. È una tentazione del nostro tempo che rischia di imbruttirci un po’, di allontanarci dall’amore che ci rende persone, evidenziando le “trappole” del riempirsi la pancia al massimo. ”Quando gli uomini non sognano più le cattedrali, non sono più nemmeno in grado di costruire delle belle soffitte”.