Contemporanea di Francesco e Chiara d’Assisi, di Antonio da Padova, nonostante fosse una regina, si innamorò dell’ideale francescano. Per affrontare la piaga di una spaventosa carestia sulle terre del suo regno, Elisabetta fece costruire, vicino al suo castello, un ospedale dove dovevano trovare posto tutte quelle persone che non erano in grado di sostenersi. Vi si riversarono malati, affamati, mendicanti, per far fronte a questo la regina vendette oggetti di valore e vesti preziose.
Alla morte del marito abbandonò il castello e andò a vivere nel nuovo ospedale servendo personalmente gli ammalati.
Quando Elisabetta morì “tutta logorata dalla compassione” aveva solo 24 anni, passati a servire i poveri del suo regno. Fu canonizzata nel 1235 e proclamata patrona delle associazioni caritative.