I prossimi tre giorni ci conducono al nucleo essenziale della fede cristiana: la passione, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo, facendoci rivivere l’evento centrale della redenzione. Sono giorni che costituiscono il cuore e il fulcro dell’intero anno liturgico come della vita della Chiesa. Il triduo Pasquale ha inizio con i Vespri del Giovedì Santo e si conclude con i Vespri del giorno di Pasqua. Esso costituisce l’unica celebrazione del Mistero pasquale di Cristo, ripartita nei tre giorni di Venerdì Santo, Sabato Santo e Domenica di Resurrezione; I Vespri del Giovedì Santo possono essere considerati i Primi Vespri di questa solennità. Le celebrazioni liturgiche sono organizzate come un’unica grande liturgia; infatti, la Messa in Coena Domini non termina con il saluto finale: “Andate in pace”, bensì in silenzio; l’azione liturgica del Venerdì non comincia con l’usuale saluto e con il segno della croce e termina anch’essa senza saluto, in silenzio; infine la solenne Veglia inizia in silenzio e termina finalmente con il saluto finale. Nei giorni del Triduo pasquale la Chiesa invita i suoi fedeli a soddisfare i precetti generali di confessare i propri peccati almeno una volta all’anno e di ricevere il sacramento dell’Eucaristia almeno a Pasqua, dopo la Confessione sacramentale. I suggestivi riti del Giovedì Santo, del Venerdì Santo, il silenzio ricco di preghiera del Sabato Santo e la solenne Veglia pasquale ci offrono l’opportunità di approfondire il senso e il valore della nostra vocazione cristiana, che scaturisce dal Mistero pasquale, e di renderla concreta ogni giorno nella fedele sequela di Cristo, come ha fatto lui, sino al dono generoso della nostra esistenza. Ci accompagna in questo itinerario la Vergine Santa, che ha seguito in silenzio il Figlio Gesù fino al Calvario, prendendo parte con grande pena al suo sacrificio, cooperando così al mistero della redenzione e divenendo madre di tutti i credenti
(Gv 19,25-27). Insieme a lei entreremo nel Cenacolo, resteremo ai piedi della croce, veglieremo idealmente accanto al Cristo morto, attendendo con speranza l’alba del giorno radioso della resurrezione.