Vogliamo ricordare colui che dopo Pasqua venne eletto al posto del traditore. Nella Chiesa di Gerusalemme furono due ad essere proposti dalla comunità e poi tirati a sorte: “Giuseppe detto Barsabba e Mattia” (Atti 1,23). Proprio quest’ultimo fu il prescelto, così che “fu associato agli undici apostoli” (Atti 1,26). Di lui non sappiamo altro, se non che anch’egli era stato testimone di tutta la vicenda terrena di Gesù, rimanendo a Lui fedele fino in fondo.
Alla grandezza di questa sua fedeltà si aggiunse poi la chiamata divina a prendere il posto di Giuda, quasi a compensare il suo tradimento. Ricaviamo una grande lezione, anche nella Chiesa non mancano cristiani indegni e traditori, spetta a ciascuno di noi controbilanciare il male da essi compiuto con la nostra limpida testimonianza a Gesù. (Benedetto XVI)
Mattia era di origine giudaica e aveva seguito Gesù fin dall’inizio della sua predicazione.
Della sua vita, a parte l’episodio riportato dagli Atti degli Apostoli, nulla di certo si conosce. Una tradizione lo riporta martire e sepolto in Etiopia.
Un’altra tradizione invece portato dall’Oriente a Treviri ed ivi collocato e venerato.