L’uomo e la donna sono stati creati per essere di aiuto e di sostegno l’uno all’altro.
La comunione con Dio e con gli altri nasce dalla consapevolezza dei propri limiti, della propria incompletezza.
Povertà che ci apre al rapporto con gli altri, alla reciprocità dare-ricevere.
San Paolo ci dice: “Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per noi, perché noi diventassimo ricchi per mezzo della sua povertà” (2 Cor 8,9).
La comunione sull’esempio di Cristo povero si realizza secondo due note: l’abbassamento e l’accoglienza, il farsi prossimo. La comunione è un movimento di uscita da sé verso gli altri. L’abbassamento di Gesù è un movimento dalla divinità all’umanità. Gesù si è fatto servo per amore e per amore è morto sulla croce.
Il maestro di Nazareth ha dato priorità ai bisogni degli altri, ha ricercato il bene dell’altro.
Ancora una volta emerge il primato del noi rispetto all’io, della comunione rispetto all’individualismo. La condivisione è il segno della vita nuova in Cristo.