La lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae di Papa Giovanni Paolo II all’episcopato, al clero e ai fedeli, ha spiegato in modo illuminante che il Rosario è preghiera dalla fisionomia mariana ma dal cuore cristologico.
Il Rosario è preghiera che mette Cristo al centro della meditazione cristiana, nel tempo in cui lo esigono, da un lato, la nuova evangelizzazione, dall’altro, il bisogno di spiritualità che viene fuori dalle ceneri di una società postcristiana.
Il Rosario se lo si dice bene, e cioè facendo una contemplazione di Cristo con il cuore e lo sguardo di Maria, quale preparazione dell’incontro eucaristico con lui, è fonte di salvezza.