XXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – 15 Settembre 2021

Dal Vangelo secondo Marco Mc 8,27-35

È cuorioso e tante volte sconvolgente scoprire di qualcuno, con cui si ha un rapporto più o meno lungo, un’identità diversa da quella che noi stessi avevamo immaginato e soprattutto constatare che questo può influire sia sulla nostra relazione con lui che sulle scelte della nostra vita. Allora ci troviamo di fronte ad una decisione da prendere: cosa dirgli? Cosa fare del nostro rapporto? Sono disponibile a modificare il mio progetto di vita?

È quello che accade ai discepoli di Gesù e soprattutto a Pietro. Si, loro erano andati con lui, avevano raggiunto un rapporto di una certa confidenza, si erano fidati. Ma cosa sapevano di lui? Quale era la sua vera identità? Lo avevano sentito parlare e visto agire, si erano fatti un’idea. Ora, mentre camminavano insieme, lui improvvisamente pone la domanda: chi dite che io sia? Siamo nel cuore del vangelo di Marco, al centro sia fisico che teologico del libro. Pietro è contento di saper rispondere, ma il seguito della conversazione lo sconvolge: si aspettava una gratificazione e gli viene proposta la sofferenza e la croce. Non può fare a meno di ribellarsi e gli tocca un rimprovero solenne: “Tu non pensi come Dio, ma come Satana”.

Ecco il momenton decisivo, quando bisogna assumersi fino in fondo le proprie rsponsabilità: troncare un rapporto o continuarlo. È il momento in cui il discepolo è chiamato a scegliere: che idea ho del Cristo? Che cosa significa veramente essere cristiano? Sono in grado di seguirlo fino alle estreme conseguenze? E cosa comporta? La strada che lui mi indica è sicuramente dura e diversa da quella che io mi aspettavo. E ogni volta mi sconvolge, mi fa capire che lui si attende qualcosa di più, anzi,mi dice che fino ad adesso il mio modo di vivere manca di qualcosa, rischia di non essere secondo Dio, ma secondo gli uomini. Certo, Pietro ha avuto la fortuna di poter continuare a conversare con lui, mentre attraversavano insieme le strade della Palestina. A cosa gli è servito se, al momento decisivo, non ha saputo andare fino in fondo? Anche Pietro lo ha lasciato solo a  morire. Quanto è difficile essere cristiani; ma quanto è importante tentare, almeno tentare, di esserlo fino in fondo. Questo è il cristianesimo…