“VENERABILE LUIGI LA NUZA, CHE EDUCASTI ALLA FEDE IL NOSTRO POPOLO, PREGA PER NOI”.
Nacque a Licata nel 1591 da Giovanni e Leandra Spina Rizzone, famiglia spagnola venuta in Sicilia all’inizio del secolo con l’omonimo viceré Giovanni La Nuza. Dopo il trasferimento della famiglia a Palermo, ad appena undici anni, Luigi fu rinchiuso nel collegio Massimo dei gesuiti ed iscritto alla congregazione manana.
Nel 1609 entrò come novizio nella compagnia di Gesù a Messina e nel 1611 pronunciò i voti. Completò gli studi e divenne sacerdote nel 1644. Si dedicò prevalentemente alla predicazione in tutti i luoghi della Sicilia, di cui divenne apostolo infaticabile, attirando sempre l’attenzione dei fedeli, ma nel contempo cercò con tutte le sue forze anche di aiutare i poveri, gli schiavi e gli ammalati, utilizzando il dono delle sue grandi virtù profetiche.
Morì a Palermo il 21 ottobre 1656 e la sua salma fu sepolta nella cappella di San Francesco Saverio, nella chiesa di Casa Professa. La causa fu introdotta il 17 febbraio 1713 e il decreto di approvazione delle virtù fu emesso il 24 marzo 1846.