CESTE DI DOLORE

Gesù per le strade della Palestina incontra l’uomo, ogni uomo, tutto uomo, spesso alle prese con i mali che lo affliggono.
Egli intercetta ogni sofferenza e non si ritrae, sia che sia Lui ad andare incontro ai malati, sia che siano essi a gridare dal loro letto di dolore.
Nel brano di Matteo al capitolo 8 incontriamo un pagano che si fa avanti e domanda per un servo, la suocera di Simone che sta sdraiata nel suo letto a soffrire, e, a sera, tanti indemoniati e ammalati che gli vengono presentati.
Il centurione romano non ha difficoltà ad incontrare Gesù, anche se agli occhi degli ebrei è un oppressore. Avvicinandosi al maestro in modo umile e garbato chiede la guarigione del servo che è cresciuto nella sua casa, a cui si è affezionato.
È in casa, paralizzato, soffre terribilmente, il centurione porta tutto questo a Gesù. Il Maestro lo ascolta e guarisce il suo servo.
Anche in questo tempo siamo chiamati a portare “ceste di dolore” a colui che può tutto e che non ci abbandona.