LA DIMENSIONE PERDUTA

C’è un libro molto piccolo, che si intitola “La dimensione perduta”, che è uno studio sulla situazione di oggi e dice che l’uomo del nostro tempo ha perso la dimensione della profondità, dove si dà la fede e le risposte religiose. Questo, dice, non è dovuto – come dicono alcuni predicatori nelle messe – alle spiagge e a cose moralistiche, perché l’uomo di questo secolo non ha inventato nessun peccato che non esistesse già prima; e fa uno studio su come il progresso tecnico abbia condotto l’uomo di oggi a sviluppare una dimensione di progresso orizzontale che non dà tempo all’uomo di porsi nella sua profondità, a motivo dell’euforia del progresso. E dice che, senza rendersi conto, l’uomo si è visto travolto dalla meccanica stessa del progresso orizzontale, ed egli è un elemento del meccanismo un ingranaggio di questa macchina.