NOTE SULLA SETTIMANA SANTA

Nel cuore dell’anno liturgico palpita il Mistero pasquale, il Triduo del Signore crocifisso, morto e risorto. Tutta la storia della salvezza ruota intorno a questi giorni santi, che trascorsero inavvertiti dalla maggior parte degli uomini, e che ora la Chiesa celebra «da un confine all’altro della terra» (Messale Romano, Preghiera Eucaristica III). Tutto l’anno liturgico, compendio della storia di Dio con gli uomini, scaturisce dalla memoria che la Chiesa conserva dell’ora di Gesù: quando, «avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine» (Gv 13,1).

È bello vivere la Settimana Santa partecipando alle celebrazioni liturgiche, bisogna però entrare profondamente in esse, col cuore e con la vita, lasciandoci coinvolgere da quello che vive Gesù. Anche noi discepoli del Maestro impariamo da lui e sentiamo che questi eventi ci appartengono, perché ci dicono l’irrompere di Dio col suo amore dentro la nostra umile e quotidiana esistenza.

Tutti siamo presi da ciò che la vita ci presenta, molti incontrano l’esperienza del dolore, della malattia, della fatica e del sacrificio; tutti desideriamo serenità e pace, tutti vogliamo amare ed essere amati. In questa settimana vivremo insieme a Gesù tutti questi sentimenti. Dio ci amato fino in fondo dandoci il suo Figlio, ci ha amato fino all’abisso di dolore.

Chi non si ritrova nell’esperienza di Gesù? Chi non si sente coinvolto e rappresentato da lui? Gesù ci invita a non aver timore e di seguirlo perché «dove sarà lui sarà anche il suo servo». Ecco allora che il senso della vita sta nella Pasqua, nel passaggio continuo dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia, cioè da una vita insignificante e chiusa a una piena e realizzata nella capacità di ama-re, di donare. Viviamo questi giorni santi, seguendo Gesù, sentendoci comunità raccolta dalla sua tenerezza e dal suo affetto, guardiamo al Crocifisso così da sentirci “trafiggere il cuore” per i nostri peccati e quelli del mondo che costruisce ancora armi e bombe che distruggono vite, creando dolore e ingiustizia. Ma sapremo esultare perché il buio della morte e del male sarà vinto dal Signore e da quanti con lui amano il bene.