TEMPO DI PASQUA

I cinquanta giorni del Tempo Pasquale, dice sant’Agostino, sono come «un solo giorno» o «una grande domenica»: perciò le domeniche di questo tempo non sono chiamate domeniche dopo Pasqua, ma domeniche di Pasqua. Le ferie che intercorrono tra l’Ascensione e la Pentecoste acquistano particolare importanza, con formulari propri che richiamano la promessa dello Spirito Santo.

Il libro-guida di questo tempo liturgico è il libro degli Atti degli Apostoli, secondo la tradizione attestata da san Giovanni Crisostomo e da sant’Agostino; in questo clima di gioiosa celebrazione si inserisce la lettura semicontinua del Vangelo secondo Giovanni, il teologo e catecheta della Pasqua e dei «sacramenti pasquali». La parte eucologica – orazioni e prefazi propri – offre una straordinaria ricchezza di dottrina e di pedagogia sacramentale.

La cinquantina pasquale si deve considerare il culmine dell’anno liturgico ed è la fase più intensa delle celebrazioni dei sacramenti che scaturiscono dal Mistero pasquale: Messa di Prima Comunione, Cresima, Matrimonio. Ed è anche il tempo dedicato dalla Chiesa antica alla mistagogia, cioè all’introduzione più profonda, con la grazia dello Spirito, ai «misteri» che continuamente rigenerano e alimentano la vita cristiana.