ABRAMO

Abram si vide cambiare il nome in Abramo («padre di nazioni»), quando Dio gli promise di farlo fondatore della nazione ebraica. La sua patria originaria era la ricca e splendida città di Ur sull’Eufrate. Egli visse là per molti anni con il padre Terach e i tre fratelli. Sposò Sara, sua sorellastra. Terach e tutta la sua famiglia lasciarono Ur per Carran (o Harran), posta diverse centinaia di chilometri più a nord-ovest. Là egli morì, e Abramo fu chiamato da Dio a emigrare in Canaan. Abramo obbedì. Visse da nomade, muovendosi di luogo in luogo con i suoi greggi ed armenti. Ovunque si accampava costruiva un altare e adorava Dio. La carestia lo condusse a sud, in Egitto. Dio però gli disse di tornare in Canaan, la terra che aveva promesso di dare alla nuova nazione. Abramo invecchiò senza che Sara avesse figli. Seguendo il costume del tempo ebbe un figlio da Agar, la serva di Sara. Ma questo figlio, Ismaele, non era il figlio promessogli da Dio. Quando egli e Sara furono ambedue vecchi, Dio diede loro un figlio, Isacco, attraverso cui sarebbe sorta la nuova nazione. Isacco era ancora un bambino, quando Dio mise alla prova la fede di Abramo come mai aveva fatto prima. Gli disse di condurre Isacco su un monte lontano e di sacrificarglielo. Con la morte nel cuore, Abramo obbedì, fiducioso che Dio avrebbe mantenuto la promessa riguardo al figlio. Legò Isacco all’altare, alzò il coltello per colpirlo, quando l’angelo di Dio gli gridò: «Non fargli alcun male! Ora so che tu temi Dio». Al suo posto Abramo offrì in sacrificio un ariete impigliato in un cespuglio e poi si sentì ripetere le promesse da Dio: «Renderò molto numerosa la tua discendenza come le stelle del cielo… Saranno benedette per la tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce». Dopo la morte di Sara inviò il figlio servo Eliezer a scegliere una moglie per Isacco tra i suoi parenti di Carran. Abramo è una delle personalità più eminenti della Bibbia. La sua fede in Dio ha fatto di lui un esempio per tutti i tempi. La splendida città di Ur, la patria di Abramo, situata nei pressi del fiume Eufrate, nell’attuale Iraq meridionale, è venuta alla luce tra il 1922 ed il 1934 ad opera dell’inglese Leonard Woolley. La chiamata di Abramo ci viene descritta nel libro della Genesi ( capp. 12,1-4); mentre l’Autore della lettera agli Ebrei così dice: “ Per fede, Abramo, chiamata di Dio, obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in dono, e partì senza sapere dove andava” (Ebrei 11,8). Abramo significa “Padre elevato, esaltato..” oppure “Padre di una moltitudine di nazioni” (Genesi 17,5). In lui si realizzano le promesse di Dio. Sul Monte Moria si consuma la prova della fede: Abramo sarà pronto anche a rinunciare al figlio tanto atteso e promesso dello stesso Signore che ora gli chiede di sacrificarlo. Ma Dio stesso glielo riconsegna come segno della sua totale benedizione e della sua fede pura ed assoluta (cfr, Romani 4,1-25 e Galati 3,1-19).

Catechismo della Chiesa Cattolica

                                                                                             NN 59-61-332