SALVATORE LICARI

SALVATORE LICARI (1914-1992)

Nasce a Montelepre (PA) il 21 settembre del 1914 e sin da ragazzo viene indirizzato allo studio della musica ed in particolare del trombone.

Nel 1923, a soli nove anni, suona nella Banda Musicale del paese manifestando una particolare propensione per il suo strumento. Subito dopo intraprende gli  studi di musica presso il conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo e conseguito il diploma entra nell’Orchestra Sinfonica del Teatro Massimo di Palermo.

Nel 1938 passa all’Orchestra Sinfonica dell’E.I.A.R. (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) che nel 1944 diventa R.A.I.

Oltre ai concerti, suona musica jazz con le più prestigiose orchestre d’Italia.

Nel 1948 diventa Direttore del Conservatorio dell’Accademia di San Cristobal di Caracas e direttore artistico dell’Opera di Caracas in Venezuela. Sono gli anni in cui compone brani di musica da camera e per orchestra, la più importante e significativa è la “Messa da Requiem” dedicata ad un prigioniero che il nostro musicista aveva conosciuto durante la sua prigionia a Tunisi (Tunisia).

Nel 1951 viene nominato primo trombone dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia della Musica di Santa Cecilia di Roma ed ha l’incarico della cattedra di trombone presso lo stesso ente.

Suona con i più grandi direttori d’Orchestra del mondo, da Von Karajan a Previstali, da Carlo Maria Giulini a Sergiu Celibidache, lo stesso Arturo Toscanini gli dà una pubblica menzione.

Salvatore Licari rimane un uomo schivo e riservato, un compositore maturo e brillante.

Muore a Roma nel settembre del 1992 a causa di un male incurabile.

Montelepre per onorarne la memoria ha istituito agli inizi del Duemila il “Raduno Bandistico”, una occasione per ricordare a tutti che le arti, quali la musica, la poesia, la narrativa, lo stesso teatro sono manifestazioni dello spirito che rimangono lungo i secoli e tentano di creare spiriti liberi, non spinti né dalle mode, né dai “padroni” del tempo.