Note storiche e religiose sulle congregazioni… A montelepre
Identità e natura delle confraternite
Molto è stato scritto sulle Confraternite, la loro origine, la storia ed il peso che esse hanno avuto nel corso dei secoli. Noi tracciamo un breve profilo di queste assocciazioni, fondate con lo scopo di suscitare l’aggregazione tra i fedeli, di esercitare le opere di carità e di pietà e di incrementare il culto religioso. Generalmente sono costituite in una chiesa, con un decreto emanato dall’autorità ecclesiastica. I componenti conservano lo stato laico e rimangono nella vita secolare, non professano i voti, non fanno vita comune. Si hanno notizie circa la presenza delle confraternite nella Chiesa del primo millennio nei canoni del concilio di Nantes (Francia) celebrato nell’anno 895 d.C. Queste assocciazioni, agli albori del secondo millennio, diventano operanti nelle città e nei villaggi sostenendo le attività caritative della Chiesa. Tra le diverse aggregazioni di laici sorte in questo periodo evidenziamo le Corporazioni delle arti e mestieri di ispirazione più marcatamente laica, le Fratellanze e le Confraternite, con lo scopo di aiutare materialmente e spiritualmente gli aderenti. Ma lungo i secoli le confraternite hanno aggiunto altri compiti quali l’assistenza ai poveri, agli orfani, agli ammalati, agli incurabili, ai carcerati, ai condannati a morte, dal recupero delle prostitute al riscatto dei cristiani diventati schiavi dei saraceni. Per compiere queste opere di misericordia molti indossavano un lungo saio così nascondevano la propria identità coprendosi il volto. La nota dominante delle confraternite fu di natura prevelentamente spirituale e tra il quattordicesimo e il diciotessimo secolo si diffusero in modo capillare in tutta l’Europa. Il clero e i religiosi però li confinarono al di là delle attività di culto, nell’impegno delle manifestazioni esterne quali le processioni e le sacre rappresentazioni. Alcune di esse con lasciati, donazioni ed offerte consistenti fondarono ospedali, ospizi, orfanotrofi, costruirono chiese, oratori e monumenti, contribuendo così allo sviluppo delle arti e delle lettere.
Le confraternite nella Diocesi di Monreale
Diamo uno sguardo alle attività delle stesse nella Arcidiocesi di Monreale. La loro presenza nella chiesa Monrealese, e in particolare a Montelepre si concretizza principalmente con opere di culto e si avvalgono della collaborazione dei sacerdoti, dove hanno sede le confraternite. Meno incisiva si manifesta la loro opera nel contesto sociale, per motivi diversi, anche se non mancano confraternite che compoiono opere di beneficenza, di promozione delle attività culturali. Oggi è nata la federazione delle confraternite che ha il compito di avviare una nuova fase nella loro conduzione attraverso più ampi e stretti collegamenti tra gli organismi centrali e quelli periferici dei vari paesi. Non basta soltanto oggi enfatizzare il passato delle confraternite ma anche liberarle da alcune incrostazioni non più adeguate alla chiesa del terzo millennio.
CHIESA MARIA SS. DEL ROSARIO
Confraternita del SS. Sacramento o del Viatico
Fondata nel 1701 dal marchese di Regalmici Raffaele Bellacera subito dopo la missione spirituale tenuta dai PP. Cappuccini e legata alla chiesetta di S. Rosalia “subtus turrim” mentre è Arcivescovo di Monreale Giovanni Roano (1673-1703). Nel 1727 il marchese diede in dono alla nuova confraternita come sede la chiesetta. Tra i compiti della confraternita organizzare le celebrazioni del Corpus Domini e della Settimana Santa. Nel 1864 la confraternita del SS. Sacramento, sotto l’arcivescovo di Monreale Mons. Benedetto D’Acquisto (1858-1867) passò in Matrice dove opera tuttora. Lo statuto, come quello delle altre congregazioni, è stato aggiornato ed approvato da S.E.Rev.ma Mons. Michele Pennisi Arcivescovo di Monreale nel corso del 2015.
Congreazione SS. Crocifisso
Sorta nel 1996, attualmente è la più numerosa di confrati dai ragazzi, ai giovani, dagli adulti agli anziani ed ha come scopo l’incremento del culto al SS. Crocifisso, patrono di Montelepre, e la collaborazione all’attività evangelizzatrice della comunità ecclesiale.
Congregazione dell’Immacolata
Sorta nel 1997, la congregazione è composta da uomini, donne e ragazzi, alcuni sono dei nuclei familiari “in toto”. Ha come finalità principale il culto alla Madonna e collabora alle attività pastorali della Chiesa.
Congregazione San Giuseppe
Sorta anch’essa nel 1997, è composta da uomini e donne e come finalità principale zela il culto alla Santa Famiglia e cura le celebrazioni liturgiche del 19 Marzo.
CHIESA SANTA ROSALIA
Congregazione Maria SS. del Carmelo
Sorta alla fine del XIX secolo presso la chiesa omonima. È composta da circa 35 congregati ed ha come scopo principale il culto alla Madonna del Carmine. Cura le celebrazioni religiose del 16 Luglio e collabora alle attività ecclesiali e sociali.
Congregazione di Santa Rosalia
Sorta nel 1994, è composta da circa 50 congregati, che si propongono di essere cristiani credibili, vivendo gli insegnamentidel Vangelo e lavorando nella vigna del Signore con impagabile onore. I congregati partecipano alle attività pastorali della comunità ecclesiale e curano la celebrazione liturgica di S. Rosalia, arricchita anche da attività culturali e sociali
CHIESA DI SANT’ANTONIO DI PADOVA
Terz’Ordine Francescano secolare
Sorto agli inizi del 1900. Opera nella chiesa omonima diffondendo gli insegnamenti di San Francesco d’Assisi.
Congregazione Madonna di Pompei
Nata negli anni novanta, opera nella chiesa di Sant’Antonio di Padova e zela il culto alla Madonna curando le attività religiose.
DEPUTAZIONE DEL CRISTO MORTO
Costituita in occasione del XVIII centenario della redenzione il 25 Dicembre 1833, con atto notarile stipulato dal notaio D. Filippo Riccobono, essendo Re della Sicilia Ferdinando II di Borbone (1830/1859) ed Arciprete Parroco di Montelepre Don Pietro Candela (1825-1834), Cappellano Sacramentale Don Andrea Gambino (1827) e formata da un gruppo di dodici facoltosi uomini del paese chiamati “Galantuomini”. Il loro compito è quello di portare a spalla l’urna del Cristo morto, il Venerdì Santo, dopo la Liturgia della Croce. Nei primi decenni ognuno di loro doveva pagare “sei tari all’anno”, questo denaro “serviva per l’addobbo e la manutenzione del’urna”. Essa oggi viene riempita da un tappeto di garofani rossi, mentre il rivestimento del materasso è la coltre di velo di grippo, ricavata dall’abito nuziale di Giuseppina Galluzzo, moglie di Castrenze Di Bella, benefattore di Montelepre. Negli ultimi decenni la Deputazione superando il numero iniziale è molto cresciuta accogliendo tutte quelle persone che hanno conseguito un diploma o una laurea, oppure occupano posti di responsabilità nell’ambito della comunità cittadina. Il simulacro del Cristo morto in cartapesta foderato di gesso, lungo tutto l’anno, è posto sotto l’altare del SS. Sacramento nella Chiesa Madre, mentre l’urna viene conservata nella Chiesa della SS. Trinità. Per la processione del Venerdì Santo il Simulacro viene rivestito con il costato in argento finemente lavorato ed abbellito con pietre rubine, e i chiodi a forma di rosone. Attualmente i componenti la Deputazione del Cristo morto sono circa 150 (centocinquanta). Il Presidente è il Dott. Salvatore Biondo.