La contrada Furi si trova a due chilometri da Cinisi (PA). Il luogo è chiuso tra due gole di monti altissimi, nelle vicinanze dell’ antico casale musulmano. In tale località si trova il Santuario della Madonna del Rosario, denominato ”del Furi”. Il nome, dal latino “fures”, potrebbe indicare un luogo poco sicuro, infestato da persone poco raccomandabili, quello in cui si trova l’edificio, costruito in seguito agli avvenimenti del 1718. Fin dal 1616 alcuni pastori si riunivano e sostavano dinanzi all’ immagine della Madonna per invocare la sua protezione celeste: l’immagine si trovava dipinta nel muro del cortile dell’ antico casale. Da qualche tempo la devozione si era affievolita ma ebbe un nuovo impulso nel 1718 quando la Madre di Gesù apparve ad un tale Antonio Briguglio lamentandosi di essere stata abbandonata dai suoi figli. Quell’ uomo corse dall’ arciprete di Cinisi, don Cesareo riferendo ciò che gli era stato detto. L’arciprete fatte alcune ricerche sul luogo indicato trovò sul muro l’ immagine della Madonna. Nell’ anno 1758 fece erigere una chiesetta con il contributo dei fedeli ed anche un piccolo romitorio per il custode. Da allora la devozione alla Madonna dei Furi è cresciuta e ogni anno, per ben due volte la comunità di Cinisi trasporta solennemente il quadro della Madonna in processione dal Santuario alla Chiesa Madre. L’immagine in ardesia raffigura la Madonna del Rosario tra S. Domenico e S. Caterina, opera di un anonimo monaco benedettino. Cinisi infatti sin dal 1401 era sotto la giurisdizione religiosa del Monastero di San Martino delle Scale sino al 1866. L’ultimo sabato e domenica di maggio si concludono le celebrazioni in onore della Madonna con un pellegrinaggio e la santa messa.
LORENZA GAGLIO