Una delle figure dei giudici d’Israele più conosciute. Proviene dalla tribù di Dan, Sansone sin dalla nascita viene consacrato nazireo, ovvero al servizio di Dio. Da giovane, Sansone inizia a lottare contro i filistei, un popolo di guerrieri che usurpa i territori delle dodici tribù d’Israele.
È una persona dotata di grande forza fisica, ma che si lascia allettare facilmente dalle lusinghe femminili.
Rimane in carica come giudice per circa vent’anni, compiendo diverse imprese: uccisione del leone, sterminio di alcuni filistei con una mascella d’asino, apertura delle porte di Gaza (Giud 14,5-9;15,14-19).
Una donna straniera di nome Dalila, originaria di Sorek ( il cui significato è “notte”), circuisce Sansone e riesce a farsi rivelare l’origine della forza sovrumana dell’eroe. Con un inganno gli fa tagliare i capelli, mai recisi prima di allora.
In questo modo Sansone perde la sua forza viene catturato, accecato e portato a Gaza.
Successivamente condotto al tempio si attacca alle colonne e dopo aver pregato Dio fa crollare il tetto rimanendone vittima. (Giudici 16ss)