Nabucodònosor re degli Assiri organizza una vendetta contro le popolazioni circonvicine ed incarica Oloferne di punire i vassalli ribelli sino ad arrivare nei territori di Giuda.
Israele riconoscendo la paura del nemico ricorre a Dio. Il sommo sacerdote Íoakim chiede agli abitanti di Betùlia di occupare i valichi dei monti per fermare l’avanzata nemica, di pregare e fare penitenza… Oloferne per la sua superiorità numerica assedia Betùlia e Giuditta, una donna, vedova da tre anni, bella e ricca ma timorata di Dio nel cuore della notte entra nell’accampamento nemico e porta a compimento il suo progetto: uccidere Oloferne.
Il libro di Giuditta ci è pervenuto solo nella lingua greca, risale al secondo secolo a.C. ed evoca un ambiente storico, sociale e religioso simile a quello dei libri dei Maccabei. In filigrana ci appare la lotta tra Dio e l’empio, simboleggiata in Giuditta ed Oloferne, attraverso i quali si rivela il fine religioso degli eventi: la vittoria di Dio sulle forze del male rappresentate dai vari regni che vogliono sostituirsi a Dio.
Libro di Giuditta