Nato da una nobile famiglia, Daniele viene deportato, come prigioniero dal re Nabucodònosor a Babilonia, dove entra al servizio della corte.
Uomo istruito, si distingue per l’interpretazione dei sogni, per la sua fedeltà alla legge giudaica, ed assume un ruolo importante nel governo della città
Tra gli ebrei esiliati a Babilonia si trova un uomo di nome Joakìm, che sposa Susanna, una donna bella ed educata secondo la legge di Mosè.
Degli ebrei si radunano nella sua casa per discutere problemi di carattere giuridico… un giorno mentre a mezzogiorno sta facendo il bagno nel giardino due anziani le tendono un agguato e la inducano a peccare.
Susanna, sdegnata, la respinge. Accusata ingiustamente, per intervento di Daniele viene salvata e i due uomini lapidati. (Dan 13 1-64).