I QUATTRO EVANGELISTI

MATTEO

Uno dei 12 apostoli, tradizionalmente ritenuto autore del primo vangelo. Chiamato anche Levi, era un esattore di tasse prima che Gesù gli dicesse: «Seguimi». (Matteo 9,9; 10,3; Luca 5,27-32).

MARCO

Autore del secondo vangelo. Viveva a Gerusalemme. Maria, sua madre, ospitò le prime riunioni dei cristiani. In seguito accompagnò Paolo e il cugino Bàrnaba a Cipro, durante il primo viaggio missionario paolino. A metà strada li abbandonò, per cui Paolo rifiutò di prenderlo con sé un’altra volta. Allora egli tornò a Cipro con Barnaba. Più tardi Paolo e Marco si trovarono insieme a Roma, e Paolo scrisse di lui come di un amico ed aiutante fedele. Pietro lo descrive come «il mio figlio Marco» e, secondo la tradizione, gli fornì gran parte del materiale raccolto nel secondo vangelo. (Marco 14,51; Atti 12,12.25; 13,13;15,36ss.; Colossesi 4,10; 2 Timoteo 4,11; Filemone 24; 1 Pietro 5,13).

LUCA

Medico di lingua greca, che scrisse il vangelo omonimo e gli Atti degli apostoli. Amico di Paolo, che accompagnò in alcuni viaggi, poté dare una descrizione di prima mano di alcune cose dette e fatte dall’apostolo. Durante quei viaggi imparò dagli apostoli e dai primi cristiani a conoscere la vita di Gesù e gli inizi della Chiesa. Fece il viaggio a Roma con Paolo e rimase là con lui per un po’ durante la sua prigionia. (Colossesi 4,14; 2Timoteo 4,11; Filemone 24).

GIOVANNI APOSTOLO

Pescatore come il padre Zebedeo e il fratello Giacomo, fu probabilmente un discepolo di Giovanni Battista prima che Gesù lo chiamasse alla propria sequela, soprannominandolo col fratello “figlio del tuono” per il temperamento impetuoso. Pietro, Giacomo e Giovanni furono particolarmente vicini a Gesù. Giovanni assistette alla risurrezione della figlia di Giàiro. Fu presente alla trasfigurazione e stette con Gesù nel Getsèmani alla vigilia della sua morte. Il quarto vangelo non fa il nome di Giovanni, ma egli è quasi certamente «il discepolo che Gesù amava», accanto a lui nell’ultima cena e quegli a cui Gesù parlò dalla croce e affidò la madre. Dopo l’ascensione di Gesù, Giovanni divenne un capo della Chiesa di Gerusalemme assieme a Pietro ed era ancora là quattordici anni dopo la conversione di Paolo.

Secondo una tradizione, visse poi in Efeso fino in tardissima età. Se è lui il Giovanni che scrisse l’Apocalisse, dev’essere stato esiliato nell’isola di Patmos (Grecia attuale).  «Nel messaggio giovanneo ogni episodio contiene l’anima del vangelo». Anche tre lettere neotestamentane portano il nome di questo apostolo. (Matteo 4,2lss.; 10,2; 17,1 ss.; Marco 3,17; 5,37; 10,35ss.; 14,33; Luca 9,49ss.; Giovanni 19,26-27; Atti 3-4; Galati 2,9).