NOTE LITURGICHE PER ENTRARE NELLA SETTIMANA SANTA

La celebrazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme nella Domenica delle Palme introduce nella settimana santa che ci fa rivivere gli eventi della passione, morte e risurrezione. Lunedì, martedì e mercoledì la Chiesa ricorda l’unzione di Betania, l’annuncio del tradimento di Giuda e del rinnegamento di Pietro, la preparazione della cena pasquale.

Il Giovedì Santo mattina nelle cattedrali si celebra la messa crismale il cui il vescovo circondato dai sacerdoti, dai diaconi e da una folta rappresentanza della comunità diocesana, consacra il crisma e benedice gli oli dei catecumeni e degli infermi e i sacerdoti rinnovano gli impegni assunti nell’ordinazione. Nelle ore serali si celebra la messa in Coena Domini, Cena del Signore, preludio del triduo pasquale del Signore morto, sepolto e risuscitato. Si legge il Vangelo di Giovanni, dove Gesù lava i piedi dei discepoli, che esprime simbolicamente la sua vita di servizio e di dono. Al quale segue la lavanda dei piedi compiuta dal celebrante. La partecipazione all’Eucarestia richiede l’esigenza di far proprio l’atteggiamento di servizio di Gesù sino al dono della vita. Al termine l’Eucarestia viene portata all’altare della reposizione in vista nella comunione dell’indomani. Dinanzi ad esso i fedeli della notte sostano in adorazione personale e comunitaria.

Il Venerdì Santo celebra la Passione del Signore con una grande Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e la Comunione eucaristica.

Il Sabato Santo si fa memoria della sepoltura e discesa nel regno dei morti nell’attesa della risurrezione, che viene celebrata nelle solenne veglia pasquale, madre di tutte le veglie e nella domenica di risurrezione. Il Triduo pasquale risplende al centro dell’anno liturgico e ha in esso la centralità che ha la domenica nella settimana.

Pietro Sorci

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