L’AMORE PIÙ GRANDE – 25 Marzo

Vangelo Gv, 18,1-19,42

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre  e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora ii discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che orinai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito. 

Meditazione

Siamo oggi presso la croce con Maria e con il discepolo Giovanni. Cerchiamo di non muoverci da una postazione scomoda, perché stare vicino alla sofferenza di chi si ama è faticoso e struggente. È solo l’amore a dare la forza per resistere. L’amore non ha fatto vacillare Cristo nella sua decisione di mettersi nelle mani degli uomini e di diventare «disprezzato e reietto dagli uomini… come uno davanti al quale ci si copre faccia». L’amore lo ha fatto restare in silenzio quando avrebbe avuto di che accusare i suoi avversari.

L’amore lo ha portato sul Golgota. L’amore lo ha sempre portato a cercare i malati e non i sani. L’amore non gli ha fatto uscire dalla bocca nemmeno una parola di disprezzo, di maledizione, li per chi lo stava crocifiggendo.   L’amore lo ha reso capace di pensare agli altri è anche nella sofferenza più lacerante: ci ha donato, infatti, sua madre e ha continuato a guardarci come figli. Gesù ci chiama con questo amore e ci chiede di metterci sotto la sua croce, in silenzio. Dobbiamo rimanere lì per scoprirci amati di tale amore e per imparare.

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