La seconda Domenica di Pasqua è denominata Domenica della Divina Misericordia, istituita da San Giovanni Paolo II (1920-2005), il quale si è ispirato alla spiritualità di Suor Maria Faustina Kovalska (1905-1938). Quest’anno tale festa cade nel cuore del Giubileo della misericordia: è, quindi, un momento privilegiato per vivere intensamente il senso profondo della misericordia. La sorgente della misericordia è Dio, Padre di misericordia, che si è rivelato in Gesù, la cui vita è la manifestazione dell’amore di Dio, anzi della natura profonda di Dio, che è “amore” (Cfr 1Gv 4,8). Gesù che aveva raccontato le parabole della misericordia, quelle della pecora smarrita, della moneta perduta e del padre misericordioso, si commuove profondamente dinanzi alla moltitudine di persone stanche e sfinite, smarrite e senza guida, piagate nel corpo e nello spirito, e viene incontro a loro con passione e con tenerezza. Il suo è «un amore viscerale» ( Papa Francesco). È un amore che arriva sino al dono della vita.
Da questa sorgente scaturisce il fiume della misericordia che scorre nella storia della chiesa. Tutti noi siamo chiamati a usare misericordia verso i nostri fratelli perchè a noi è stata usata misericordia da Dio. Nelle nostre comunità «chiunque deve trovare un’oasi di misericordia» (Papa Francesco).
GIUSEPPE GRECO