PER UNA CONVERSIONE PERMANENTE

NOTE SUL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

Come si può passare dalla confessione alla conversione? «Tra confessione e conversione c’è un legame molto stretto. Ha spiegato l’arcivescovo Mons Orazio Soricelli di Amalfi, e Cava de’ Tirreni. La confessione è un incontro sacramentale con Cristo, che nel farci riconoscere i nostri peccati, ci risana, ci purifica e ci offre la grazia del perdono. La conversione è un cammino di rinnovamento di vita, che precede la confessione e deve continuare anche dopo. L’amarezza della colpa, il desiderio di una vita santa e la grandezza della misericordia di Dio, ci sospingono nell’itinerario di conversione. La riconciliazione sacramentale ci fa sperimentare la gioia del perdono e ci aiuta a liberarci dal peccato. La confessione non è un atto automatico, che ci immunizza dai riflessi del male. Dobbiamo fare i conti con la nostra fragilità, con “quel guazzabuglio del cuore umano”, come soleva dire il Manzoni, che ci porta a sbagliare e cadere. Nel nostro cuore albergano contraddizioni: desideriamo il bene, ma ci ritroviamo a compiere il male. L’autentica conversione opera la rottura con il male ed esprime la buona volontà dell’uomo. I segni di una conversione sono la concretezza, la costanza, la radicalità e l’amore. Nel cammino di conversione è bene non confidare soltanto sulle proprie forze, ma poggiarsi sulla forza che viene da Cristo e lasciarsi toccare dalla sua potenza guaritrice. Un programma di vita pratico, intelligente e realistico, sostenuto dalla preghiera e illuminato dalla Parola di Dio, potrà essere una valida difesa alla nostra debolezza e farci progredire sulla strada della santità. »

Lucia Giallorenzo

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