III DOMENICA DÌ PASQUA  – 10 Aprile 2016

Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 21,1-14

In quei tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatre grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.

Quella notte le reti erano vuote perché i pescatori le avevano gettate seguendo la corrente del mare, il movimento delle onde, la posizione della luna. Sono i segnali che segue un pescatore: non hanno pensato ad altro e ne è venuta fuori una pesca misera. Poi, la voce di una presenza in riva al lago dice qualcosa e tutto cambia. Il Risorto indica un luogo preciso in cui gettare ancora le reti e questa volta la pesca è abbondante. Ecco, la nuova via che nasce dalla resurrezione è indicata. Oggi però il mare brilla di più, a una visione superficiale, illuminato da luci che si chiamano potere, denaro, sesso, indifferenza. Si tratta di un mare pescoso, a cui si accede facilmente.

È sufficiente vendere anima e dignità mentre Lui, seduto sulla riva, ci osserva. «Seguimi!» dice a chi si gira per guardarlo, proprio come disse a Simon Pietro, esortandolo a seguirlo. «Seguirti per andare dove? Perché rinunciare a una pesca che può essere miracolosa anche senza il tuo intervento?» gli risponde l’uomo moderno, seguendo il pensiero dominante e dimenticando la via tracciata dalla croce. La resurrezione è la difesa estrema dell’umanità, da cui nascono i nuovi figli, che a loro volta genereranno il nuovo mondo. «Seguimi» dice ancora e sempre quella voce, nella sua esortazione a una vita evangelica. «Seguimi»: come rispondo a questa esortazione?

Parola-chiave: Pietro

«Dall’eucarestia deriva in noi, come da sorgente, la grazia e si ottiene quella santificazione degli uomini nel Cristo e quella glorificazione di Dio, in Cristo alla quale tendono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa». (Sacrosanctum Concilium, 10)

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