«Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri»
Sarà successo a tutti di imbattersi in alcune località diverse dal consueto ambiente di vita e, vedendo il grado di ospitalità delle persone del luogo, di complimentarsi per la loro accoglienza e cortesia. L’opera di misericordia che invita ad alloggiare i pellegrini, sebbene in origine potesse riferirsi a quanti si trovano in viaggio per una motivazione di carattere religioso, oggi non perde di valore nelle mutate situazioni della nostra società , perché essa non si riferisce tanto al “chi” bisogna accogliere, ma al fatto “che” la nostra vita deve aprirsi con disponibilità all’altro. Viviamo in un mondo in cui troppe volte siamo spaventati gli uni nei confronti degli altri ci temiamo a vicenda, sempre pronti ad entrare in cause legali al primo screzio, foss’anche solo presunto. Jean Daniélou ha una riflessione molto illuminante: “La civiltà ha fatto un passo decisivo, forse il passo decisivo, il giorno in cui lo straniero da nemico (hostis) è divenuto ospite (hospes)”.
Ed è con questo spirito che bisogna affrontare le situazioni drammatiche del nostro oggi, i cui assistiamo a frequenti migrazioni, a sbarchi continui di profughi, a persone che bussano alle nostre porte e chiedono, prima che denaro, un sorriso di accoglienza, e un tetto dove poter sentirsi a casa. La terra non è importante perché ci abitiamo noi, ma perché è lo spazio vitale voluto da Dio per ogni sua creatura.
Tiberio Cantaboni