La memoria di san Giuseppe lavoratore è stata istituita nel 1955 da Pio XII:essa ha restituito al lavoro la sua dignità, sottolineando che deve servire al vero bene dell’umanità. Ascoltiamo le parole di papa Francesco: “Gesù nasce e vive in una famiglia, nella santa Famiglia, imparando da san Giuseppe il mestiere del falegname ,nella bottega di Nàzaret, condividendo con lui l’impegno, la fatica, la soddisfazione e anche le difficoltà di ogni giorno. Questo ci richiama alla dignità e all’importanza del lavoro. Il libro della Genesi narra che Dio creò l’uomo e la donna affidando loro il compito di riempire la terra e soggiogarla, che non significa sfruttarla, ma coltivarla e custodirla, averne cura con la propria opera (cfr. Gen 1,28; 2,15). Il lavoro fa parte del piano di amore di Dio; noi siamo chiamati a coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo partecipiamo all’opera della creazione!… Il lavoro, per usare un’immagine, ci “unge” di dignità… ci rende simili a Dio, che ha lavorato e lavora, agisce sempre (cfr. Gv 5,17); dà la capacità di mantenere se stessi, la propria famiglia, di contribuire alla crescità della propria Nazione… Desidero rivolgere a tutti l’invito alla solidarietà, e ai Responsabili della cosa pubblica l’incoraggiamento a fare ogni sforzo per dare nuovo slancio all’occupazione; anche san Giuseppe ha avuto momenti difficili, ma non ha mai perso la fiducia e ha saputo superarli, nella certezza che Dio non ci abbandona”.