Giornata delle Comunicazioni Sociali
“Dimmi un fatto e apprenderò, dimmi una verità e crederò, ma raccontami una storia e vivrà nel mio cuore per sempre”, recita un antico proverbio indiano. È sotto gli occhi di tutti come la comunicazione multimediale odiernia abbia fatto suo questo proverbio puntando tutto sullo storytelling, un modo di raccontare attraverso storie e non attraverso dimostrazioni logiche o esortazioni che d’istinto respingiamo come astrazione o prediche inutili. L’efficacia di questo tipo di comunicazione la conoscono bene le grandi esigenze di marketing e di comunicazione. Ma viene sfruttata anche dallo Stato Islamico (ISIS) con una vera e propria guerra narrativa dove, per reclutare nuovi combattenti celebra il trionfo dei suoi eroi e mostra la fine dei nemici esibendo immagini di decapitazioni e crocifissioni che sono un tradimento della dimendione umana del loro agire comunicativo, perché prive di pietà. Il Giubileo della misericodia è la 50ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che Papa Francesco ha associato ad esso con il tema «Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo», si propongono di aprire spazi di dialogo e di riconciliazione. Le guerre non cominciano nel campo di battaglia, ma nel cuore. La misericordia e il perdono sono quel passo necessario per guarire le memorie, superare le incomprensioni, ricostruire l’armonia e unificare l’umanità in un sentimento di comune appartenenza dove ognuno è accolto e rispettato per quello che è.
TARCISIO CESARATO